Scritto da Giorgia Guerra
il 28 Gennaio 2020.
È strano come la visione di se stessi influenzi quella altrui e come cambiare prospettiva aiuti chi ci sta intorno a vederci con occhi diversi. Mi sono sentita ripetere diverse volte che fin quando non avessi visto la bellezza in me, difficilmente qualcun altro l’avrebbe scorta.
Probabilmente mi serviva solo una piccola spinta: essere presa per mano fino allo specchio per poter vedere la vera me riflessa, fatta di una mente tanto quanto di un corpo, bello nel suo essere così meravigliosamente imperfetto. Sono proprio le imperfezioni a renderlo così stranamente perfetto, quelle curve e quegli spigoli, che ho sempre odiato, in un certo qual modo iniziano a piacermi, perché son parte di me.
Scritto da Vari
il 26 Gennaio 2020.
"Per me, io sono solo io. Un ragazzo come tutti gli altri. Ma, se proprio vogliono darmi una medaglia perché sono me stesso, a me sta bene" August Pullman
Ho deciso di scegliere questa frase perché secondo me fa capire quanto “essere noi stessi” possa sembrare una cosa banale e scontata, al contrario di quello che secondo me è. Spesso, o in alcuni casi sempre, noi non siamo noi stessi per difesa o perché non vogliamo o perché non riusciamo; portiamo delle maschere che nascondono o comunque modificano, anche solo minimamente, ciò che realmente siamo.
Scritto da Lucrezia Galvagna, 1CU
il 26 Gennaio 2020.
O Achille,
tu che sei figlio di Peleo, tu che sei il più valoroso dei guerrieri Achei, tu che hai fatto conoscere ai Troiani la tua potenza, guardati bene da quello che farai.
Non ho intenzione di pregarti e chiederti di risparmiare il mio povero marito, perché questo andrebbe contro il mio onore, la mia rispettabilità e quella del popolo di Troia.
Scritto da Studenti della classe 4AL
il 12 Dicembre 2019.
In una Venezia sopravvissuta all’acqua granda dei giorni scorsi, noi, ragazzi della 4^AL dell’Istituto “Marco Belli”, mercoledì 20 novembre, ci siamo cimentati in un percorso attraverso il mondo dell’arte moderna, visitando alcune sedi della Biennale.
Non ci siamo limitati solamente ad ammirare, ma senza avere informazioni preliminari, abbiamo lavorato su alcune opere che più ci affascinavano ed emozionavano, dandone un’interpretazione soggettiva e condividendo poi i risultati con i compagni.
Scritto da Gioia Pettenuzzo, classe 4CU
il 06 Dicembre 2019.
Le sue mani avevano la stessa velocità delle formiche all'interno di un formicaio che si prepara per la stagione fredda: maneggiava la stoffa come fosse acqua e i suoi movimenti erano così veloci e precisi da far invidia ad un chirurgo. Lo sguardo attento e fugace.